La capsulite adesiva o spalla congelata ( anche frozen shoulder per gli anglosassoni ) rappresenta spesso un urgenza in ortopedia per il forte dolore diffuso e l’impedimento funzionale attivo e passivo della spalla su tutti i piani.
I sintomi della capsulite adesiva
In effetti le fasi iniziali della malattia, caratterizzate da moderato dolore e articolarità mantenuta, vengono spesso sottovalutati e trascurati, per cui ci si fa visitare solo quando il quadro è avanzato per la gravità del dolore e il blocco totale della spalla.
All’inizio si pensa spesso ad una banale periartrite scapolo omerale
Colpisce ogni età adulta ed entrambi i generi, con più frequenza nelle donne, spesso senza un valido motivo che la giustifichi.
Talvolta sono soggetti relativamente giovani nel pieno dell’attività lavorativa che non riescono a vestirsi, a lavarsi e perdono il sonno per il dolore che peggiora la notte.
La malattia se non curata precocemente può durare diversi mesi ed anche più di un anno.
Le cause della capsulite adesiva
Ancora oggi nella maggior parte dei casi non si riesce ad individuarne la causa, anche se sappiamo che il sovraccarico funzionale, traumatismi o malattie endocrino metaboliche come diabete o distiroidismi la possono favorire.
La diagnosi di spalla congelata
La diagnosi di spalla congelata è per lo più clinica ma è utile approfondire il quadro anatomo-patologico con RMN.
Bisogna avvertire il soggetto della non facile trattabilità della patologia, dei tempi lunghi di guarigione e dell’impegno che sarà da dedicare alle cure ed in particolare alla riabilitazione.
Come si cura la capsulite adesiva
Il trattamento iniziale mira al controllo del dolore con analgesici, antiinfiammatori, tecniche strumentali come TENS, Tecarterapia e manuali come mobilizzazioni e chinesiterapia.
Ma quello che in passato dava beneficio nella nostra esperienza erano le infiltrazioni con anestetico e/o cortisonici sui punti trigger o intrarticolari.
Il trattamento con infiltrazioni della capsulite adesiva
In alcuni casi in cui il trattamento infiltrativo poteva essere iniziato precocemente si assisteva spesso ad un rapido miglioramento del dolore e ad un discreto sblocco funzionale della spalla che permetteva di iniziare precocemente e con più facilità il lavoro riabilitativo.
Oggi questi trattamenti, se pur potenzialmente validi nei risultati, sono vietati nello sport perché annoverati nel doping e comunque mal accettati dai pazienti per motivati timori di possibili danni a lungo termine sui tessuti.
In alcuni casi quando ogni tentativo terapeutico conservativo non avrà portato beneficio, si dovrà ricorrere ad intervento chirurgico in artroscopia ( release capsulare / capsulotomia e sblocco articolare ) .
Le Onde d’Urto nel trattamento della capsulite adesiva
Negli ultimi anni il trattamento della capsulite adesiva si è arricchito di un nuovo approccio terapeutico basato sulle Onde d’Urto Focali.
Le Onde d’Urto Focali rappresentano da molti anni una valida tecnica terapeutica in molte patologie degenerative della spalla, dalla tendinopatie della cuffia dei rotatori, con o senza calcificazioni, alla sindrome da conflitto subacromiale, alle lesioni iniziali del tendine del sovraspinato.
Il vantaggio delle Onde d’Urto nella cura della capsulite adesiva è rappresentato dalla loro sicurezza per mancanza di effetti collaterali di rilievo e controindicazioni, della loro completa estraneità alle norme doping nello sport.
Gli ultimi sviluppi della tecnica con possibilità di regolare intensità, profondità, fonte terapeutica rendono le Onde d’Urto applicabili nelle diverse fasi della malattia dai quadri iniziali a quelli più gravi e strutturati.
Questi trattamenti sono riservati a personale esperto e a tecnologie delle ultime generazioni.
Noi rimaniamo a disposizione attraverso i soliti contatti.
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