Il Dragon Boat è uno sport adatto e praticabile da molte persone con disabilità anche gravi.
Anche se disciplina sportiva antichissima di origine cinese, in occidente si è diffuso negli ultimi decenni tra le attività con pagaia per le sue caratteristiche salutari e socializzanti, che lo rendono adatto e sicuro a tutte le età.
L’attività si svolge in gruppo e può essere modulata nella sua intensità tenendo conto delle condizioni psicofisiche di chi lo pratica.
Dragon Boat e Donne in rosa
Le Donne in rosa sono le donne operate di cancro al seno che praticano in tutto il mondo il Dragon Boat.
Una parte della sua notorietà e diffusione di questo sport è legata all’attività svolta da queste donne, grazie all’intuizione che ebbe alla fine degli anni novanta del secolo scorso il dottor Donald McKenzie, un medico sportivo della British Columbia University in Canada.
Andando contro al pensiero più diffuso di allora che limitava molto l’attività fisica con gli arti superiori nelle donne operate per tumore mammario, per la paura che potesse facilitare la comparsa del linfedema dell’arto, complicanza temutissima ed allora molto frequente, fece i primi studi pratici col canottaggio su piccoli gruppi di donne.
I risultati furono sorprendenti e da allora in molte città al mondo esistono gruppi sportivi che si dedicano a questa disciplina con ottimi risultati sia sul piano fisico che psicologico.
Sono le cosiddette “donne in rosa” o “pink women” o “pink ladies” che formano le sorprendenti squadre del Pink Dragon Boat.
BCS Breast Cancer Surviver e Dragon Boat
In Italia nel 2021 esistevano ben 35 squadre di donne BCS ( Breast Cancer Survivor ) che aderiscono alla federazione internazionale IBCPC che sul suo sito web ribadisce questi importantissimi benefici:
L’attività di Dragon Boat è molto più che mettersi in forma.
I vantaggi di entrare a far parte di un team e partecipare a questa attività possono portare a
- sentimenti di coesione e di gruppo
- un senso di rinnovata forma fisica e buono stato di salute
- una opportunità per promuovere la consapevolezza di una vita piena e piacevole dopo l’esperienza del cancro al seno
- una maggiore fiducia in se stessi e controllo della propria vita.
Uno studio recente, dopo tanti pubblicati in letteratura, conferma ancora l’intuizione di del dottor McKenzie escludendo che questa attività in donne operate al seno possa far aumentare il linfedema se già presente o farlo comparire se assente prima dell’attività.
Lo stesso lavoro scientifico sottolinea inoltre il beneficio dell’attività sportiva specifica nel mantenere un buono stato di salute e nel migliorare la qualità di vita percepita.
Sicurezza ed adattabilità del Dragon Boat
Il Dragon Boat è una disciplina che assicura a chi lo pratica sicurezza ed adattabilità, per cui può essere praticato in diverse condizioni fisiche ed età ed anche in presenza di disabilità.
E’ necessario osservare tutte le norme di sicurezza previste dalla normativa e regolamenti specie per quanto riguarda abbigliamento, attrezzature ed accorgimenti nei riguardi degli altri atleti e per se stessi, in primis la sicurezza nei confronti dell’ambiente per il rischio di cadute in acqua e rovesciamenti della barca.
Gli infortuni che avvengono durante questo sport sono rarissimi, possibile invece qualche patologia da sovraccarico funzionale come in tutti gli altri sport e riconducibili soprattutto agli arti superiori, al rachide lombare e al polso, mai gravi e solitamente risolvibili con le comuni cure mediche e riabilitative.
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I distretti corporei più impegnati nel Dragon Boat
I distretti corporei più impegnati e sollecitati nella pratica del dragon Boat sono le spalle e gli arti superiori, il tronco e il rachide, specialmente la parte lombare.
L’intensità dell’allenamento può essere modulato in diversi modi, seguendo criteri di progressività e sicurezza.
L’aumento della forza e della massa muscolare così come l’adattamento cardio circolatorio acquisite con lo sport facilmente migliorano le attività quotidiane contribuendo a ridurre il rischio di eventi circolatori, traumi ed infortuni.
Questo fa sì che sia praticabile anche a chi ha disabilità motorie neurologiche o ortopediche degli arti inferiori.
Molto spesso persone affette da deficit funzionali o amputazioni a livello degli arti inferiori sviluppano anche nelle attività della vita quotidiana una particolare robustezza degli arti superiori che li renderebbe particolarmente adatti a questa attività.
Gli accorgimenti per la pratica del Dragon Boat in presenza di disabilità
Rimangono, ma risolvibili i problemi pratici di trasferimento sulla barca e di stabilizzazione / ancoraggio alla seduta della postazione.
Il trasferimento dalla terra ferma alla barca prevede l’assenza di barriere architettoniche fino al raggiungimento del pontile che può avvenire con gli ausili abituali come stampelle e/o carrozzina a rotelle.
E’ necessario in questa fase fare la massima attenzione ad eventuali rischi legati alle condizioni climatiche e conseguentemente del suolo, così come ai diversi ambiti in cui ci muoviamo, regola che vale ovviamente per tutti.
Il successivo posizionamento in postazione richiede ovviamente l’aiuto di altre persone, solitamente gli stessi compagni di allenamento o di gara che saranno col tempo sempre più esperti nelle manovre e felici di rendersi utili nei confronti dei compagni meno fortunati ma indispensabili al resto dell’equipaggio.
I Paradragoni ( Paradragons in inglese )
I paradragoni sono canoisti di dragon boat che vivono con una qualche forma di disabilità fisica, psicologica, neurologica, sensoriale, dello sviluppo o intellettiva.
Il termine è anche usato più in generale per riferirsi a una categoria di gara in cui alcuni o tutti i canoisti hanno tali disabilità.
I seggiolini adattati
Tecnicamente si utilizzano seggiolini adattati al posto del tradizionale cuscino antiscivolo che assicurano la tenuta della seduta alla panca e migliorano la stabilità del tronco compensando la ridotta o assente funzione stabilizzante degli arti inferiori.
Molti di questi “adaptive seat” derivano da quelli già da tempo utilizzati allo stesso scopo in canoa o kayak modificati appositamente per il dragon boat.
Potrebbero rendersi necessarie anche modifiche ed adattamenti alla pagaia, che vanno oltre a quelle consuete di personalizzazione.
Dovrà essere accurata la scelta dei piccoli accessori come i guanti ad esempio, essendo molto comuni in questo sport le piccole lesioni delle parti molli da sfregamento nella seduta o da presa della pagaia.
Particolare attenzione va posta poi per la sicurezza nei confronti del rischio di rovesciamento della barca e caduta in acqua dovendo assicurare sia il galleggiamento che lo sgancio dal seggiolino in caso di ribaltamento della barca.
Conclusioni su Dragon Boat e disabilità
Il valore aggiunto del Dragon Boat rispetto ad altri sport di voga è sicuramente per il soggetto l’essere parte di una squadra a tutti gli effetti potendo contribuire in modo determinante al raggiungimento degli obiettivi e potendo contare sulla disponibilità dei compagni per superare qualche piccola difficoltà pratica.
Il Dragon Boat valorizza principalmente il lavoro di squadra, la solidarietà così come la divisione dei compiti e la pianificazione collettiva, per cui se uno è in difficoltà riceve l’aiuto dei compagni, sempre.
Questi presupposti e caratteristiche lo rendono particolarmente adatto ad essere preso in considerazione da chiunque abbia piena efficienza degli arti superiori anche in presenza di disabilità grave o amputazione parziale e/o totale degli arti inferiori.
Inoltre le competizioni nazionali e internazionali prevedono la presenza di atleti con disabilità negli equipaggi sia maschili, femminili e misti permettendo quindi di gareggiare senza particolari limitazioni o condizioni.
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