I Fluorochinoloni e i chinoloni sono antibiotici ad ampio spettro con potenziali effetti collaterali sui tendini e non solo.
Vengono utilizzati per combattere specialmente infezioni urinarie e respiratorie in adulti e bambini.
Hanno una buona biodisponibilità orale che li rende oltre che efficaci anche molto pratici nell’utilizzo ambulatoriale e domestico.
Raccomandazioni e limitazioni d’uso dei Fluorochinoloni e Chinoloni
Da diversi anni gli enti di controllo e regolatori sanitario nazionali ed internazionali hanno fissato restrizioni nell’uso di questi antibiotici per l’aumento di rischio di eventi avversi rari quali tendinopatie e rottura del tendine, la neuropatia periferica e l’aneurisma aortico.
Questi antibiotici dovrebbero essere utilizzati come seconda scelta in infezioni che non rispondono ad altri antibiotici con miglior profilo di sicurezza.
Sono stati identificati come soggetti a rischio persone oltre 60 anni di età, pazienti con malattie renali, trapiantati di organo o in trattamento contemporaneo con cortisonici.
Possibili effetti avversi secondo l’ EMA
L’ EMA ( European Medicine Agency ) elenca nella sua raccomandazione del maggio 2023 tra gli effetti avversi rari possibili: tendini infiammati o lacerati, dolore o debolezza muscolare, dolore o gonfiore articolare, difficoltà a camminare, sensazione di formicolio, bruciore, stanchezza, depressione, problemi di memoria, disturbi di sonno, vista, udito e gusto e odore alterati.
La tendinopatia achillea da Fluorochinoloni
Possono essere colpiti uno o più tendini contemporaneamente a livello degli arti superiori o inferiori, ma il tendine d’Achille risulta essere di gran lunga il più colpito con dolore forte ed improvviso.
Il gonfiore e la lesione del tendine possono verificarsi entro 2 giorni dall’inizio del trattamento con un fluorochinolone, ma possono verificarsi anche diversi mesi dopo l’interruzione del trattamento.
L’insorgenza della tendinopatia è più frequente entro un mese dall’esposizione al farmaco.
Perché i fluorochinoloni possono colpire i tendini?
Il meccanismo della tendinopatia è sconosciuto.
Uno studio ha rilevato che il rischio aumentava con una maggiore esposizione cumulativa al farmaco, suggerendo una relazione dose-dipendente.
È stata anche ipotizzata la degradazione del collagene tendineo dovuta alla sovraregolazione delle metalloproteinasi della matrice.
Cosa fare in caso di tendinopatia achillea da Fluorochinoloni
Sebbene la gestione ottimale dei disturbi tendinei associati ai fluorochinoloni non sia chiara, si raccomanda l’interruzione tempestiva del farmaco insieme a misure di supporto come l’analgesia e la fisioterapia.
La maggior parte dei pazienti senza rottura massiva del tendine viene gestita in modo non chirurgico con un recupero che richiede mediamente un mese.
Purtroppo ci sono sequele a lungo termine tra cui difficoltà a camminare, diminuzione del range di movimento e dolore in una piccola percentuale dei pazienti.
Le Onde d’Urto nella tendinopatia achillea da Fluorochinoloni
Purtroppo in letteratura non ci sono studi che valutino l’efficacia della terapia con Onde d’Urto nelle tendinopatia di cui ci occupiamo, ma a nostro avviso passata la fase iniziale, nell’ambito della riabilitazione e nel ricondizionamento del tendine, potrebbero trovare una logica applicazione.
Infatti gli effetti positivi sul microcircolo, sulla sintesi di collagene e rigenerativi in genere potrebbero risultare molto utili per un miglior recupero funzionale del tendine.