Le scarpe basculanti o ondulanti o ” a dondolo ” possono risultare utili in ortopedia.
Andavano di gran moda negli ultimi dieci anni del secolo scorso e nei primi dell’attuale, quando capitava di vedere in molte grandi città negozi di calzature che vendevano solo le scarpe con la suola stondata.
Queste scarpe venivano proposte per i loro strepitosi effetti posturali circolatori ed ergonomici, quindi non solo su muscoli e articolazioni degli arti inferiori come sarebbe stato facile capire, ma anche per i problemi della schiena e finanche per dimagrire.
Gli studi scientifici sulle calzature instabili
L’interesse scientifico sullo studio dei possibili effetti benefici di queste calzature sull’organismo risultano in gran parte successivi al loro successo commerciale e al largo utilizzo.
I pochi studi scientifici pubblicati sugli effetti salutari delle scarpe ed ancora presenti sulle principali banche dati iniziano verso il 2006 e crescono progressivamente raggiungendo il massimo nel 2018, anno da cui decrescono progressivamente fino ad oggi.
Sembrerebbe quindi che il mondo scientifico si sia messo a studiarle quando il fenomeno era già esploso mosso proprio dal grande successo popolare di queste calzature.
Secondo alcune ricerche solo negli Stati Uniti nel 2005 furono vendute oltre duecentomila paia di calzature a suola basculante.
In realtà i pochi studi pubblicati non sembrano confermare in modo inequivocabile gli effetti miracolosi annunciati per queste scarpe.
Effetti delle scarpe basculanti sull’organismo
Sicuramente grazie alla loro suola a forma bombata, a forma di dondolo, si modifica l’equilibrio che si ha normalmente con le scarpe a suola piatta.
Ed anche a tal punto da richiedere un vero e proprio addestramento a camminare controllando in ogni fase del passo i nuovi e diversi carichi che si vengono a creare.
Il baricentro del corpo arretra più posteriormente rispetto al normale.
Questo assetto richiede perciò un maggiore impegno dei muscoli degli arti inferiori volto alla ricerca e al mantenimento del centro di gravità e dell’equilibrio.
Ciò comporta un diverso e probabilmente maggiore impegno dei muscoli degli arti inferiori e del rachide.
Poiché il piede di chi le indossa è leggermente destabilizzato, alcuni gruppi muscolari solitamente meno sollecitati, come quelli del tronco e i glutei, vengono coinvolti maggiormente di quanto non lo siano normalmente.
Le ripercussioni posturali rimangono però mal definite e probabilmente diverse da soggetto a soggetto.
Quando usare le scarpe basculanti in Ortopedia ?
Nella nostra esperienza in alcune condizioni cliniche di frequente riscontro può essere utile ricorrere a questo tipo di calzature.
Si sfrutta soprattutto l’effetto di rotolamento sul passo che riduce la sollecitazione sulla caviglia e sulle articolazioni dell’alluce.
Per cui possono essere utili nelle limitazioni funzionali della tibiotarsica a livello della caviglia per origini diverse, come in esiti di infortuni e fratture, ma anche nelle artrosi primitive o secondarie.
Un altra patologia che può trarre beneficio dalle calzature basculanti è il frequente alluce valgo non grave e soprattutto nel più raro ma invalidante alluce rigido.
In alcuni casi di sesamoidite il ricorso all’uso di queste calzature può contribuire assieme ad altri provvedimenti ad alleviare il dolore e l’inabilità.
In tutte queste condizioni la forma stondata della suola permette di fare il rotolamento del passo riducendo l’impegno delle articolazioni interessate.
Qualche consiglio sull’uso delle scarpe instabili
Sconsigliamo sempre di alternare calzature normali con quelle bascullanti perché comportano due schemi neuromotori diversi la cui alternanza potrebbe essere dannosa o rischiosa.
Un altro elemento di rischio in persone anziane o con scarso controllo posturale è la mancanza di arresto posteriore.
In caso di sbilanciamento all’indietro come può capitare ad esempio salendo le scale, la mancanza di un tacco stabilizzante potrebbe favorire cadute accidentali all’indietro.
Riteniamo utile prima di farne uso, di sottoporsi ad una valutazione delle condizioni generali di salute e di eventuali problemi specifici a carico del sistema muscoloscheletrico o neurologico.