A cosa serve l’acido ialuronico (HA) in Ortopedia è una delle richieste più frequenti sui motori di ricerca assieme alla parola ortopedia.
Evidentemente è un argomento molto sentito dalle persone che cercano informazioni e risposte in rete.
Siamo da sempre fautori dell’ Ortopedia Conservativa rimandando l’approccio chirurgico a quando questa non possa dare valide risposte, per cui utilizziamo l’ HA fin dal suo ingresso nella clinica.
Infatti ci siamo già occupati dell’argomento con diversi post su come scegliere il migliore , quante infiltrazioni debbano essere fatte, cosa dicano le attuali linee guida , quanto sia importante il loro diverso peso molecolare, di come gli acidi ialuronici disponibili ed in uso non abbiano un effetto di classe .
Siccome la ricerca corre e le conoscenze sul tema sono in continua evoluzione faremo un upgrade a favore di quanti sono interessati.
Cos’è l’ Acido Ialuronico
L’acido ialuronico (HA) è una catena lineare non ramificata, anionica, di polisaccaridi con un alto peso molecolare (~1000 kDa).
L’acido ialuronico come composto è stato scoperto nel 1934 da Karl Meyer e John Palmer come uno dei glicosaminoglicani (GAG) nel corpo vitreo dell’occhio bovino.
L’HA si trova naturalmente in molti organi, tessuti e fluidi corporei, e soprattutto si presenta in grandi quantità nella cartilagine articolare e nel liquido sinoviale.
È disponibile in commercio in diverse forme di dosaggio farmaceutico per molteplici indicazioni, come l’occhio secco, l’osteoartrite, la prevenzione dell’aderenze tissutali post-operatorie e per migliorare l’estetica del viso.
L’acido ialuronico prodotto naturalmente dall’organismo idrata e lubrifica le articolazioni e i tessuti.
Ha un’emivita breve e un alto tasso di turnover, pertanto in natura deve essere mantenuto uno stato di equilibrio tra costante sintesi e degradazione.
Purtroppo con l’invecchiamento si altera il normale equilibrio tra sintesi e degrado dell’ HA portando ad una modifica importante delle caratteristiche proprie dei tessuti in età giovanile.
La carenza di HA è associata a una miriade di sintomi che si basano sugli organi colpiti, come ad esempio la carenza negli occhi provoca prurito e secchezza oculare e nella pelle minor spessore, tono ed elasticità cutanea.
Per questo da tempo HA esogeno viene somministrato per alleviare i disagi dovuti alla degenerazione dei tessuti nelle grandi articolazioni, come le ginocchia e le anche o instillato negli occhi in forma di collirio o nel derma con tecniche di filling.
L’ acido ialuronico nel sistema muscolo-scheletrico
Nel sistema muscolo-scheletrico l’acido ialuronico è prodotto da sinoviociti, fibroblasti e condrociti.
La sua concentrazione diminuisce non solo con l’età come abbiamo visto, ma anche in relazione alla progressione di alcune malattie, ad esempio l’osteoartrosi.
Per questo motivo, è stato utilizzato per quasi 50 anni per cercare di alleviare e trattare i sintomi delle malattie degenerative ed infiammatorie nell’uomo e negli animali.
Numerosi studi hanno confermato negli anni l’effetto benefico dell’integrazione di acido ialuronico nell’artrosi specie del ginocchio.
I pazienti che si sottopongono a viscosupplementazione intrarticolare di HA provano solitamente meno dolore e hanno una ridotta necessità di assumere farmaci antinfiammatori non steroidei ed analgesici, mettendosi al riparo dai loro possibili effetti collaterali.
Non sempre è possibile con l’ HA evitare il ricorso ad interventi chirurgici di protesizzazione articolare, ma spesso si riesce a rinviare l’intervento di alcuni anni mantenendo una autonomia ed una qualità di vita soddisfacenti.
Il rinvio dell’intervento di protesi può essere consigliabile per motivazioni personali come impegni di lavoro o familiari oppure per raggiungere un età ritenuta più ideale per andare incontro all’intervento per minori impegni ed esigenze fisici.
Un altra motivazione per procrastinare l’intervento è quella di ridurre il rischio di dover sostituire la protesi in futuro per un aspettativa di vita più lunga.
Come si organizza il trattamento con HA in Ortopedia
L’ acido ialuronico nel soggetto più giovane
Solitamente si inizia ad utilizzare l’ HA in presenza di sintomi da artrosi tale da non recedere con l’esercizio fisico mirato, la riabilitazione, l’uso saltuario di farmaci indicati dal medico.
Solitamente sono dolore, limitazione funzionale e ricorrenti fenomeni di riacutizzazione con formazione di liquido intrarticolare.
Dalla visita specialistica e dagli esami effettuati come radiografie, TC o risonanza magnetica non viene ritenuto indicato ancora un intervento chirurgico, solitamente di sostituzione articolare, per cui si propone una integrazione con HA.
Spesso in questi soggetti ancora relativamente giovani si esegue un ciclo infiltrativo breve che può dare beneficio anche per lunghi periodi, assieme ad altre attenzioni come il controllo del peso ed uno stile di vita adeguato.
Il trattamento non provoca dolore e dopo si può tornare alle proprie occupazioni.
Per questo il trattamento rimane “al bisogno” sottoponendosi ad eventuale successivo ciclo quando il soggetto noterà un peggioramento delle condizioni cliniche o in occasione di un controllo con lo specialista che lo segue.
L’ acido ialuronico nel soggetto meno giovane
Nel soggetto meno giovane il trattamento con HA richiede solitamente schemi terapeutici più definiti e programmati trattandosi di quadri clinici più gravi.
Infatti la conclusione se questa terapia sia efficace o meno nel singolo soggetto implica molti fattori tra cui la regolarità del trattamento nel tempo come gli stessi pazienti hanno modo di verificare.
La frequenza delle somministrazione può essere molto variabile sia in rapporto al prodotto usato che presenta caratteristiche diverse, così come la gravità del quadro clinico.
Solitamente nelle persone più anziane e/o con quadri degenerativi più avanzati, ma tali comunque da trarre beneficio dalla terapia, sono necessari un ciclo ogni 6 / 12 mesi.
Take home message
L’efficacia dell’acido ialuronico utilizzato per la somministrazione intrarticolare solleva ancora qualche polemica in ambito ortopedico, ma molti anni di ricerca dimostrano gli effetti benefici di questo tipo di iniezione nelle articolazioni nel trattamento delle alterazioni degenerative.
Molte pubblicazioni scientifiche dimostrano i benefici della somministrazione di HA ai pazienti con osteoartrosi, in particolare per quanto riguarda la riduzione del dolore riferito dai pazienti.
Alcuni risultati suggeriscono anche un apprezzabile aumento della mobilità articolare, ma ciò potrebbe essere dovuto a una riduzione della componente dolorosa avvertita.
L’ acido ialuronico non porta alla rigenerazione delle superfici articolari in senso stretto, tuttavia contribuisce alla riduzione dell’infiammazione nell’OA e a una migliore nutrizione della cartilagine articolare rimanente.
Indirettamente l’effetto benefico dell’HA nell’ osteoartrosi consiste anche nel ridurre la quantità di farmaci antinfiammatori non steroidei ed analgesici assunti dai pazienti.
L’iniezione intra-articolare di HA mostra un basso rischio di effetti avversi sistemici e locali se somministrata in condizioni asettiche e con una tecnica corretta.
Il paziente dopo il trattamento può svolgere le sue normali attività ed occupazioni, si raccomanda solo di evitare attività intense nelle 24 ore successive.
Raramente si verificano reazioni infiammatorie o reattive locali transitorie e che per lo più non richiedono metodi di trattamento invasivi.
La questione della raccomandazione della somministrazione di HA nell’osteoartrosi è ancora controversa e la decisione di utilizzare questo tipo di terapia in supporto per le patologie degenerative articolari dovrebbe essere presa d’intesa tra il medico e il paziente.