Artrite e Covid-19

La comparsa di una vera artrite in corso di infezione da Covid-19 non è frequente a prescindere dalla gravità del quadro clinico infettivo.

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Monoartrite del gomito

La comparsa invece di artralgie è stata riscontrata in circa il 15 % dei casi.

Ci siamo già occupati delle complicanze muscolari e osteoarticolari dell’infezione Sars Cov 2 , così come nella sindrome del Long Covid.

E’ noto che molte infezioni virali possono essere causa di artralgia acuta e di artrite.

Le artriti monoarticolari possono verificarsi dopo l’infezione da vari agenti patogeni, tra cui il virus dell’epatite B, il virus dell’epatite C, il parvovirus, il virus di Epstein-Barr, l’HIV, l’alfavirus (p.es., il virus Chikungunya) e il virus Zika.

La diagnosi di artrite virale può essere difficile da confermare, tuttavia deve essere presa in considerazione in tutti i pazienti con insorgenza improvvisa di flogosi mono o poliarticolare.

Ad oggi, circa l’1% di tutti i casi di artrite infiammatoria acuta ha un’origine virale.

Il ruolo del fisiatra e dell’ortopedico nelle artralgie da Covid-19

Spesso lo specialista fisiatra o ortopedico riveste un ruolo importante nella gestione delle artralgie da Covid-19 anche se il reumatologo sarebbe per competenza lo specialista più indicato.

E’ capitato perciò spesso di visitare in questi ultimi anni persone che presentavano quadri osteo-articolari acuti o subacuti di recente insorgenza e verosimilmente in relazione ad infezione Covid-19.

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Nel 15 % dei casi di infezione da covid-19 si possono avere artralgie

Nella nostra esperienza non era chiara la relazione tra gravità del quadro osteo-articolare e quella che era stata la gravità clinica della malattia da Covid-19.

Gravità dell’infezione e gravità dell’artrite

Una recente revisione di autori iraniani ( M.Zarpoosh, P.Amirian – Università di Kermanshah -Iran ) ha messo in rapporto la gravità dell’infezione virale da Covid-19 e la gravità dell’artrite conseguente.

Gli studiosi arrivano alla conclusione che ci sarebbe una relazione inversa tra gravità del COVID-19 e gravità dell’artrite, probabilmente a causa di un’immunità più debole in conseguenza dei trattamenti immunosoppressivi più pesanti utilizzati nei pazienti con infezione più grave.

Lo studio conferma anche che l’artrite può accompagnarsi a manifestazioni peri articolari come tenosinovite, tendinite, entesite o borsite.

Conclusioni

Concludendo secondo questo studio quando ci siamo trovati di fronte ad infezioni virali più gravi sono state usate terapie più forti, anche se ugualmente basate su FANS e cortisonici.

Questi trattamenti immunosoppressori più energici sortivano un effetto positivo sull’eventuale artrite che si sarebbe sviluppata successivamente.

Infatti l’artrite che si sviluppava in questi casi era meno grave, ad esito positivo ed insorgenza ritardata.

Esattamente il contrario di quanto comunemente e banalmente si potrebbe pensare ed ipotizzare.

Anche di questo bisognerà tener conto nella nostra attività clinica quotidiana ortopedica e fisiatrica.

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