Il morbo di Dupuytren nelle fasi iniziali può avvalersi della cura con le Ondedurto Focali, anche a Firenze.
Il morbo o malattia di Dupuytren è una deformità progressiva, permanente e irreversibile della mano in cui una o più dita tendono a piegarsi ( o meglio flettersi ) verso il palmo e non possono essere più completamente raddrizzate.
La malattia origina da un ispessimento e indurimento del tessuto connettivo sottocutaneo ( l’ aponeurosi palmare ) con formazione di noduli fibrosi sotto la pelle nel palmo della mano e nelle dita.
Chi colpisce il Dupuytren ?
Colpisce prevalentemente il genere maschile dopo i 50 anni con una certa familiarità, mentre nelle donne oltre che più raro è anche solitamente meno aggressivo nell’evoluzione.
Studi recenti svedesi e tedeschi ne attribuirebbero un origine genetica riconducibile all’uomo di Neanderthal, per altro essendo molto più frequente la malattia nei paesi nord europei, a tal punto da essere anche indicata come “malattia dei vichinghi”.
Il decorso è solitamente lento ed il dolore spontaneo modesto se non aggravato da alcuni movimenti o attività come stringere a lungo uno strumento da lavoro, il volante di un mezzo alla guida o l’impugnatuta di una racchetta come in alcuni sport.
Dupuytren’s contracture and ESWT
La “contrattura di Dupuytren” come impropriamente chiamata dagli anglosassoni ( perchè non è affatto una contrattura in senso stretto ) colpisce principalmente quarto ( anulare ) e quinto dito ( mignolo ) di una o entrambe le mani.
Tende a peggiorare lentamente per molti mesi o anni. Inizia con indurimenti, fossette o creste sul palmo della mano.
Alla fine, il dito interessato rimarrà bloccato in flessione, configurando una specie di “gancio” che si impiglia ovunque creando disagio, impedimento funzionale nello stringere oggetti e disabilità.
La cura finale è costituita dalla chirurgia che non sempre da i risultati sperati se eseguita tardivamente oppure se da luogo a distanza a recidiva.
La causa rimane sconosciute ma ha la caratteristica di interessare il tessuto connettivo che tende ad indurirsi diventando più rigido e fibroso interessando e inglobando le strutture vicine come in questo caso i tendini flessori delle dita.
Dupuytren sport ed attività lavorativa
A fronte di una possibile predisposizione genetica è possibile che alcune attività sportive, come ciclismo e mountain bike, arrampicata in montagna, il tennis. enduro e motocross, oltre ad alcune attività lavorative e professionali, come artigiani, operai, operatori di macchine vibranti, musicisti possano “smascherare” o favorire la comparda della malattia per le ripetute sollecitazioni meccaniche.
Dupuytren Ledderhose La Peyronie e ESWT
Il morbo di Dupuytren è classicamente associato sia dal punto vista patogenetico che istologico e spesso anche clinico alla malattia di Ledderhose o fibromatosi plantare, analoga malattia che colpisce la pianta del piede, e alla malattia di La Peyronie o ” Induratio Penis Plastica ” ( IPP ) per formazione di una placca fibrosa a carico dell’albuginea sottocutanea, provocando deformazione del pene.
Onde d’Urto Focali per evitare la chirurgia nel morbo di Dupuytren
Tutte e tre queste malattie trovano indicazione al trattamento con la Terapia con Onde d’Urto ( ESWT ), da parte di medici esperti e certificati, così come indicato anche dalle linee guida della SITOD ( Società Italiana di Terapia con Onde d’Urto ).
Anche le più recenti Linee Guida dell’ ISMST del 2023 confermano l’efficacia delle Onde d’Urto nelle fasi iniziali della malattia.
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Il trattamento è indicato nelle fasi iniziali della malattia per prevenire l’aggravamento della malattia e ridurre il dolore se presente.
Può essere ripetuto a distanza per contrastare l’evoluzione della patalogia ed evitare il ricorso alla chirurgia.
I meccanismi di azione delle Onde d’Urto
I meccanismi di azione sono quelli tipici delle Onde d’Urto (ESWT):
- il rimodellamento e la rigenerazione tissutale
- aumento della vascolarizzazione perilesionale
- aumentata sintesi dell’ossido nitrico ( NO )
- aumento della attività dei macrofagi che contribuiscono alla lisi della fibrosi
- effetto diretto meccanico e disgregante dell’onda d’urto.
Il numero delle sedute è di 4 – 5 con frequenza settimanale, del tutto indolori, incruente, senza l’utilizzo di alcun farmaco.
Si consiglia un richiamo dopo alcuni mesi in rapporto all’evoluzione della patologia.
Il primo lavoro pubblicato in letteratura risale al 2018 e conclude favorevolmente per il trattamento con ESWT anche sotto il profilo dei costi e non invasività rispetto alla chirurgia a all’uso della collagenasi.
Essendo un metodo non invasivo sicuro ed efficace può essere periodicamente ripetuto nel tempo mantenedo sotto controllo la progressione della lesione e riducendo così l’aggravamento della malattia.
Rimaniamo a disposizione per qualsiasi chiarimento, l’importante è intervenire per tempo !