Fratture di femore e dieta vegetariana

La dieta vegetariana protegge sicuramente dal rischio di diabete e malattie cardiovascolari, ma espone maggiormente le donne al rischio di fratture di femore.

Lo conferma uno studio di coorte inglese condotto per oltre venti anni su oltre 26000 donne di età compresa tra 35 e 69 anni ed in cui sono stati riscontrate 822 fratture all’anca, intendendosi così diversi tipi di frattura del collo femorale.

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Webster e coll. BMC Medicine Agosto 2022

La dieta vegetariana aumenta del 33 % il rischio di fratture di femore nelle donne

Il rischio di frattura del femore era maggiore del 33 % delle donne vegetariane rispetto a quelle che assumevano abitualmente o anche saltuariamente carne o pesce.

Altro fattore importante, che riguarda indirettamente le ossa, è la presenza di minor massa muscolare ( sarcopenia ) in vegetariani, fattore che aumenta il rischio di cadute accidentali e fratture soprattutto tra i più anziani.

Ossa e muscolo seguono lo stesso destino

E’ ormai dato conosciuto ed accettato che muscolo e osso seguono si sviluppano si mantengono e si riducono in modo del tutto simile, non solo in rapporto all’età ma anche in relazione allo stile di vita, in particolare all’esercizio fisico e all’alimentazione.

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Andamento della massa muscolare in rapporto all’età

Sistema osseo e muscolare seguono lo stesso incremento in modo sincrono, raggiungendo il loro picco attorno ai trenta anni e poi tendono a ridursi progressivamente con l’età nel corso della vita con un andamento del tutto simile tra di loro, sia nell’uomo che nella donna.

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Andamento della massa ossea nelle diverse età della vita e per genere

Ci sono però differenze di entrambi, se pur rimanendo simili osso e muscolo, nei due generi per il brusco cambiamento ormonale nella donna al sopraggiungere della menopausa.

La frattura di femore causa di gravi ripercussioni personali e sociali

Sappiamo ormai da anni che nei paesi industrializzati la frattura del femore anche se operata correttamente porta al decesso entro un anno dall’evento circa una donna su quattro ( 25 % ), mentre due su quattro sempre ad un anno dall’evento vedono ridursi notevolmente la qualità di vita e la propria autonomia personale e sociale.

BMI dieta vegetariana e rischio di frattura

Un altro dato interessante che emerge dallo studio è che nei casi di frattura dell’anca l’indice di massa corporea (BMI) non sembrava svolgere alcun ruolo nell’associazione con il tipo di dieta, ma le donne con un BMI inferiore a 23,5 sono risultate avere un rischio maggiore di frattura del 46%, indipendentemente dal tipo di dieta.

Magrezza BMI e rischio di frattura

Questo conferma un dato scientifico noto da tempo e cioè che la magrezza in entrambi i sessi sotto una certa soglia ( con un BMI inferiore a 19 ) hanno più probabilità di avere l’osteoporosi rispetto a quelle più robuste, che tuttavia non sono necessariamente risparmiate da questo problema.

I ricercatori hanno identificato alcune differenze nutrizionali chiave tra le donne che seguivano regimi alimentari differenti.

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Non ha sorpreso il fatto che le partecipanti che assumevano regolarmente carne mostrassero il più alto apporto di proteine, vitamina D e
vitamina B12, mentre il gruppo vegetariano aveva l’assunzione più bassa di tutti e tre i nutrienti.

Invece l’apporto totale di calcio era simile in tutte le diete.

Come sottolineato dagli autori dello studio, una minore assunzione di proteine, calcio e altri micronutrienti importanti per la salute delle ossa e dei
muscoli è spesso un fattore preoccupante legato alle diete vegetariane.

Lo studio non vuole condannare la dieta vegetariana ma ha lo scopo di sensibilizzare le persone che scelgono questo regime alimentare, sicuramente utile nel prevenire molte malattie, ad essere coscienti e consapevoli dei possibili rischi a cui si può andare incontro, in questo caso con particolare riguardo alle donne.

Concludendo è consigliabile seguire una dieta vegetariana con l’ausilio di personale sanitario esperto in grado di valutare il rischio di fratture nella singola persona, perché i fattori in gioco sono tanti oltre a quelli alimentari, e trovare una giunta supplementazione o integrazione dopo una visita accurata ed esami specifici.

Dr.ssa Tiziana Soncini medico nutrizionista esperto Omeopatia Fitoterapia @Fitoterapiafirenze

Nella nostra esperienza professionale di ortopedico e di fisiatra, ci avvaliamo della collaborazione della Dr.ssa Tiziana Soncini, medico, esperta di nutrizione e integrazione, con master universitario in Omeopatia e Fitoterapia, che svolge al sua attività a Firenze e Carpi ( Modena)

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La dieta vegetariana per risultare veramente sana deve prevedere integrazioni e supplementazioni su indicazione medica

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