Infarto osseo / osteonecrosi da Covid 19

Sono già molti i casi descritti di sofferenza ossea grave, come infarto osseo e osteonecrosi avascolare, legate all’infezione da SARS2 / Covid-19.

Queste si aggiungono alle già note e più frequenti complicanze muscolari ed articolari della malattia sia nella fase acuta che in quella a distanza, più comunemente indicata come Post COVID.

AVN da SARS 2 Covid 19

La necrosi ossea avascolare ( AVN Avascsular Necrosis in inglese ) è nota da sempre avere tra le cause più frequenti l’uso di cortisonici ad alti dosaggi e svilupparsi tardivamente rispetto alla malattia primaria per cui è stato fatta la terapia cortisonica.

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AVN – infarto osseo massivo dell’epifisi distale del femore in corso di Covid 19

D’altra parte la Surviving Sepsis Campaign suggerisce in caso di infezione Covid 19 , l’uso di corticosteroidi sistemici in pazienti collegati ad un ventilatore affetti da sindrome da distress respiratorio acuto. 

Inoltre, ad oggi, il desametasone è il primo farmaco trovato di grande aiuto nel salvare la vita dei pazienti COVID-19.

Secondo lo studio clinico RECOVERY, che è stato uno dei più grandi studi sui trattamenti COVID-19, questo farmaco ha ridotto il rischio di morte nei pazienti ospedalizzati con COVID-19 grave che sono in ventilazione o ricevono ossigeno, del 20%.

Necrosi ossea da cortisonici o da effetto diretto del virus SARS 2 Covid 19 ?

Però nel caso dell’infezione da SARS 2 Covid 19 la comparsa di necrosi ossea, oltre agli steroidi, potrebbe essere legata anche agli effetti propri del virus stesso sul corpo umano come danno vascolare diretto ( vasculiti ) o attraverso processi macro e micro tromboembolici che porterebbero alla ostruzione dei vasi che nutrono il tessuto osseo.

Questo sarebbe in accordo col fatto che l’osteonecrosi in corso di Covid 19 sembrerebbe piuttosto precoce, comparendo nel giro di 1 – 2 settimane dall’infezione, mentre quella tipicamente legata all’uso di cortisonici per altre malattie compare solitamente a distanza, talvolta anche dopo che la malattia primaria si era risolta.

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‎Griffith J.F. ( 2011 ) già da tempo ha evidenziato che la combinazione di ipercoagulabilità, aggregazione leucocitaria e vasculite può compromettere il flusso sanguigno nei vasi sanguigni dell’osso e contribuire allo sviluppo della necrosi ossea.

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Effetti dell’infezione Covid 19 sulle cellule endoteliali e sulla formazione di trombi

Sono frequentemente descritte ostruzioni acute in pazienti ricoverati per Covid 19 di arterie, per trombosi, sia dell’arteria femorale comune con estensione nel primo terzo delle arterie femorali profunda e superficiali accompagnata da trombosi dell’arteria tibiale posteriore e poplitea.

Risultano fondamentali in questi casi l’uso tempestivo di terapia anticoagulante e antiaggregante e la eventuale trombectomia.

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I primi casi pubblicati in letteratura risalgono alla metà del 2021, fornendo da subito un quadro drammatico della complicanza ossea dell’infezione.

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Abbiamo già avuto modo di trattare dell’impegno e delle difficoltà che richiede l’affrontare la cura dei disturbi muscolari, articolari e della fatica cronica del Post Covid, per la mancanza di esperienza e di linee guida convalidate.

Nel caso del trattamento della necrosi ossea avascolare abbiamo invece maggiore esperienza per l’analogia del quadro patologico con quelli già da tempo riscontrati per altre cause.

Risultano fondamentali il riposo articolare e gravitario, l’uso di difosfonati, la camera iperbarica, i campi magnetici pulsati e la terapia con Onde d’Urto Focalizzate.

Terapia con Onde d’Urto Focalizzate nella osteonecrosi asettica ISMST

La terapia con Onde d’Urto Focalizzate nella osteonecrosi rappresenta ormai una delle indicazioni storiche e ben documentate per la sua capacità di frenare e/o arrestare l’evoluzione verso il collasso dell’osso.

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Studi sperimentali hanno confermato la capacità delle Onde d’Urto Focali di rimodellamento del tessuto osseo in senso trofico-rigenerativo ed anche le raccomandazioni della Società Internazionale di Terapia Medica con Onde d’Urto ( ISMST ) , aggiornate con il Consensus Statement dell’ottobre 2016, includono la osteonecrosi asettica ( AVN ) senza compromissione articolare in Classe 1 tra le indicazioni standard approvate per la terapia.

I meccanismi di azione sarebbero riconducibili alla produzione di monossido d’azoto ( NO ) con effetto vasodilatante, alla neoangiogenesi, alla osteorigenerazione, alla up-regulation del Vascular Endothelial Growth Factor ( VEGF ).

Il limite della terapia è rappresentato dalla disponibilità di apparecchiature adeguate per raggiungere il target del trattamento, molto più facile da raggiungere nei piccoli segmenti ossei periferici, molto più complesso invece per i grossi e più profondi segmenti ossei.

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( * ) numero di cellulare iscritto al Registro delle Opposizioni – Decreto del Presidente della Repubblica 27 gennaio 2022, n. 26

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