Musicisti o atleti ? Dolore da strumento

I musicisti hanno molti punti a comune con gli atleti per quanto riguarda alte prestazioni e rischio di dolore da strumento a carico di articolazioni, muscoli, tendini e strutture nervose.

Anche se siamo abituati a vederli prevalentemente seduti alcuni distretti corporei sono molto impegnati e sottoposti a sovraccarico funzionale.

Il musicista è quindi un ” atleta particolare ” che merita tutte le attenzioni perché soggetto a diverse malattie professionali con alta incidenza sul sistema osteomioarticolare e nervoso.

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Musicisti o atleti ? Dolore da strumento

La professione di musicista espone anche a problematiche frequenti di disturbi dell’umore, oltre ad ansia e depressione.

Alcuni studi evidenziano nel mestiere di musicista un rischio di suicidio oltre il doppio rispetto alla media della popolazione.

Non a caso esistono ovunque nel mondo centri specializzati con professionisti sanitari particolarmente esperti in patologie da strumento e dedicati ai musicisti.

PRMD Playing Related Muscoloskeletal Disorders

Si definiscono nel mondo Disordini Muscoloscheletrici correlati all’uso di strumenti musicali.

Un’ampia gamma di fattori di rischio è riconosciuta essere implicata nello sviluppo dei PRMD, poiché ogni strumento richiede posizioni fisiche diverse per l’individuo.

I rischi generali che interessano tutti i musicisti strumentali includono movimenti ripetitivi e non sempre ergonomici per lunghi periodi di tempo.

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Mano, polso e gomito negli infortuni dei musicisti

I distretti anatomici impegnati sono ovviamente sempre gli stessi e questo può provocare un uso eccessivo e la tensione di certi muscoli specifici ed un sottoutilizzo o debolezza relativa di altri muscoli.

Questi rischi possono essere ulteriormente aggravati da improvvisi cambiamenti negli orari di pratica, nel repertorio e nella tecnica in risposta a cambiamenti di incarichi durante la carriera, spettacoli o audizioni ravvicinati o più impegnativi.

I distretti anatomici più interessati negli infortuni dei musicisti

Gli strumenti musicali richiedono movimenti complessi delle mani e a volte posture scomode a causa della loro forma e del loro peso specifici.

Inoltre alcuni strumenti sono più asimmetrici di altri.

Gli strumenti a corda (contrabbasso, violino, viola, chitarra e violoncello) richiedono tutti posture asimmetriche prolungate e supporto del peso durante l’esecuzione che possono contribuire ulteriormente al dolore e alle lesioni muscoloscheletriche se non adeguatamente affrontati.

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Principali disturbi muscoloscheletrici dei musicisti

Il collo e la colonna

La regione di dolore più comune è il collo, essendo purtroppo presente in tutte le famiglie di strumenti.

Al collo segue poi il mal di schiena in genere per le posture obbligate tenute così a lungo.

Spalle gomito e mano

Le spalle ed in genere i diversi distretti dell’arto superiore come gomito e mano risultano poi i più colpiti ed in queste articolazioni si riscontrano i quadri clinici più impegnativi e difficili da curare.

Il sesso femminile a parità di impegno e di strumento utilizzato risulta più predisposto ad andare incontro a PRMD.

Anche il tempo di esercizio sembra avere un ruolo scatenante sull’insorgere della patologia.

Alcuni studi indicano un rischio più alto per sessioni di pratica singole ripetute che vanno oltre un ora e mezzo / due ore, anche se i fattori incidenti sono ovviamente molti.

I problemi muscoloscheletrici del musicista possono avere un forte impatto sulla sua carriera per cui è importante che vengano affrontati precocemente e con competenza specifica adottando strategie di prevenzione e trattamento specifiche correlate allo specifico strumento.

Le cause dei disordini muscoloscheletrici nei musicisti

Le cause di queste lesioni sono multifattoriali e includono deficit posturali, variazione del carico musicale, forma fisica generale e stress psicologico.

Risulta perciò particolarmente importante identificare nel singolo caso gli elementi specifici che concorrono all’insorgere della patologia.

L’educazione sanitaria ed il condizionamento fisico del musicista sia studente che professionista risultano fondamentali, così proprio come in un atleta.

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Patologie muscoloscheletriche più frequenti nei musicisti: molte le analogie con le patologie tipiche dello sport

Saper affrontare in tempo specifici fattori di rischio sono approcci ideali per prevenire e ridurre i PRMD nei musicisti.

Nei giovani musicisti diversi studi supportano questa premessa e dimostrano l’efficacia dell’educazione alla corretta meccanica del corpo, alle abitudini di pratica e all’esercizio didattico nel ridurre i sintomi della PRMD nei musicisti.

La distonia focale negli strumentisti

La distonia focale è un disturbo motorio idiopatico ipercinetico che può colpire qualsiasi muscolo scheletrico.

Questo disturbo ( come il crampo dello scrittore ) è solitamente specifica per un compito ed è temuta tra i musicisti perché può condizionare fortemente il proprio futuro professionale fino a determinare la fine della propria carriera musicale.

Interferisce con l’attività specifica ( suonare uno strumento musicale ) causando contrazioni muscolari involontarie.

La distonia focale specifica per il compito ( FTSD )

La condizione “specifica per il compito” significa che è generalmente evidente solo durante determinate attività.

La perdita di un controllo muscolare preciso e il movimento continuo e involontario provocano crampi dolorosi e un posizionamento anomalo che rende impossibile l’uso continuato delle parti del corpo interessate.

Il tempo di pratica è stato identificato in diversi studi come associato allo sviluppo di una distonia.

La corretta gestione del tempo di esercizio può significare sia la quantità di ore praticate in una determinata settimana sia la quantità di tempo praticato in una singola sessione di pratica senza pause.

È stato riscontrato che i tratti nevrotici e/o perfezionistici della personalità sono associati allo sviluppo di una distonia.

La nostra esperienza in ambito muscoloscheletrico con i musicisti

I tipi di disturbi muscoloscheletrici che i musicisti possono sperimentare a causa della loro occupazione variano notevolmente a seconda dello strumento che suonano.

Quando il disturbo muscoloscheletrico viene riconosciuto probabilmente legato alla professione del musicista, può essere utile richiedere che i pazienti portino il loro strumento e dimostrino il problema specifico.

Più spesso la patologia pur essendo condizionata dalla professione presenta i caratteri tipici di alcuni quadri clinici come tendiniti a carico di spalla, gomito, polso o mano.

Di più frequente riscontro sono le tendinopatie della cuffia dei rotatori con quadri di conflitto alla spalla e calcificazioni tendinee in specie nei musicisti di strumenti a corda.

Ugualmente comuni le entesiti mediali e laterali del gomito e la sindrome di De Quervain al polso.

Favorita dalla componente tenosinovitica cronica al polso e dalle posture obbligate prolungate la comparsa della compressione del nervo mediano al carpo ( sindrome del tunnel carpale ).

Questa patologia può essere riscontrata anche in giovanissimi musicisti in coincidenza di periodi di esercizio particolarmente intensi.

L’ Ortopedia Conservativa nella patologia muscoloscheletrica dei musicisti

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Musicisti o atleti? Dolore da strumento

Molti degli infortuni di più frequente riscontro nei musicisti trovano adeguata risposta nelle soluzioni offerte dall’ Ortopedia Conservativa che si avvale di molti approcci incruenti ed efficaci specie nelle forme iniziali.

In genere è possibile curarsi senza interrompere del tutto l’attività professionale o limitando il riposo a peridi di tempo molto contenuti.

In particolare la terapia con Onde d’Urto Focali ( ESWT ), sempre eseguite da medico esperto, contribuisce in maniera decisa sulla guarigione di molte delle patologie sopra ricordate assieme ad esercizi specifici riabilitativi.

Si conferma anche nell’approccio terapeutico la forte analogia tra atleti e musicisti a cui accennavamo all’inizio del post.

www.stefanoguidotti.com

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