L’ Osteoimmunologia rappresenta una delle ultime novità nell’ambito della medicina moderna.
Finalmente i grandi sviluppi compiuti negli anni più recenti nell’ambito dell’immunologia in generale trovano applicazione anche in alcune patologie dell’osso.
E’ una recente nuova disciplina che studia le interazioni molecolari, cellulari e cliniche tra l’osso e il sistema immunitario, recentemente rivelatesi determinanti nella patogenesi di molte malattie reumatologiche.
Il coinvolgimento dell’osso, sia focale che sistemico, risulta più tardivo degli altri tessuti in molte malattie reumatiche.
Però poi ha un ruolo determinante nella prognosi di molte malattie reumatiche, potendo determinare lesioni strutturali irreversibili e condizionando il peggioramento della qualità di vita e la progressiva disabilità dei pazienti.
Inizia una nuova sfida per gli specialisti che si occupano di malattie osteo articolari.
La competenza del reumatologo
In primis tra gli specialisti del sistema osteo articolare c’è il reumatologo.
Il reumatologo rimane la figura specialistica cardine nel recepire l’importante contributo dell’ Osteoimmunologia nella gestione clinica di queste patologie.
Spetta certamente a lui metterle in campo.
Infatti le nuove conoscenze nell’ambito dell’Osteoimmunologia e le sempre più affinate tecniche di imaging per la valutazione del danno strutturale focale e sistemico vanno ad integrare la tradizionale semeiotica reumatologica.
Non a caso queste sono oramai entrate a far parte dei criteri diagnostici e classificativi di alcune malattie reumatologiche, oltre a consentire di formulare nuove ipotesi patogenetiche e di valutare le scelte e gli effetti dei trattamenti.
La rilettura in chiave immunologica di alcuni complessi quadri patologici come osteoporosi e algodistrofia come già avviene per l’interessamento osseo in corso di artriti non potrà che migliorare la gestione e la cura di queste malattie.
Il supporto ortopedico e fisiatrico all’osteoimmunologia
L’ ortopedico ed il fisiatra riabilitatore si sono sempre occupati delle conseguenze più gravi di queste malattie.
Questi dovranno imparare a modificare il loro approccio a queste malattie.
Dovranno ampliare le loro conoscenze in ambito immunologico quando dovranno dare il loro contributo di fronte alle gravi complicanze che si dovessero presentare.
La speranza è che il miglioramento della interpretazione dell’imaging nella progressione delle lesioni ossee fin dalle fasi iniziali ed il precoce intervento con farmaci biologici possano prevenire o ridurre al massimo le gravi complicazioni di un tempo.
Pensiamo alle gravi compromissioni osteoarticolari in caso di artriti ed il ricorso non sempre facile ad interventi di sostituzione protesica in contesti fortemente condizionati dalla reattività immunitaria del soggetto.