A seguito dell’enorme successo del semaglutide e del suo sempre più diffuso utilizzo ci siamo chiesti quali possano essere i suoi effetti muscolo scheletrici.
La significativa perdita di peso indotta dal farmaco potrebbe risultare molto utile in alcune forme degenerative dolorose del rachide e degli arti inferiori ( es ginocchio ) in parte legate al sovrappeso o all’obesità.
Mentre gli effetti positivi sul muscolo sarebbero direttamente legati al farmaco, quelli secondari potenzialmente negativi sarebbero più condizionati dal forte e rapido dimagrimento.
Semaglutide è un farmaco appartenente al gruppo degli analoghi del peptide-1 simil-glucagone ( GLP-1 ) indicato nel diabete di tipo 2 e nell’obesità in presenza di alcune condizioni particolari e sempre in associazione alla dieta e all’esercizio fisico.
I farmaci di questa categoria imitano un ormone intestinale chiamato appunto peptide-1 simile al glucagone (GLP-1) che abbassa lo zucchero nel sangue.

Semaglutide per dimagrire
L’efficacia del farmaco in entrambe le patologie è ampiamente dimostrata così come quella sulla riduzione della pressione arteriosa e sulla riduzione del rischio di eventi cardiovascolari ( ictus, infarto miocardico ) secondari.
Semaglutide riduce l’appetito aumentando la sensazione di pienezza e sazietà, diminuendo al contempo il senso di fame e il consumo potenziale di cibo.
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Indubbiamente il successo è in gran parte legato all’utilizzo per dimagrire che non sempre viene valutato con la dovuta attenzione nei confronti di un uso improprio e di possibili effetti indesiderati.
Ad esempio non deve essere assunto in gravidanza per possibili effetti tossici riproduttivi e deve essere interrotto almeno due mesi prima di una possibile gravidanza.
Così come non deve essere assunto durante l’allattamento al seno ( evenienza non rara per il desiderio di rientrare nel peso precedente la gravidanza ) per il passaggio nel latte materno.
Gli effetti collaterali del semaglutide
Gli effetti collaterali più comuni sono a carico del sistema gastrointestinale con nausea, vomito, diarrea o stipsi solitamente di lieve intensità e breve durata e più raramente aumento del rischio di pancreatite acuta, retinopatia diabetica e tumore della tiroide.
Il farmaco attraverso vomito e diarrea potrebbe favorire la disidratazione e un maggior impegno funzionale renale.
Non sono segnalati in scheda tecnica effetti indesiderati sul sistema osseo, muscolare e tendineo.
Gli effetti positivi del semaglutide sul muscolo scheletrico
Il muscolo scheletrico riveste un ruolo importante nell’azione dell’insulina, potendo modulare i trasportatori del glucosio attraverso le membrane delle cellule muscolari e aumentando così l’assorbimento complessivo del glucosio in risposta alla semaglutide.
Il farmaco riduce quindi la tanto temuta resistenza insulinica a livello muscolare.
Come farmaco ipoglicemizzante, semaglutide non solo regola il metabolismo del glucosio, ma presenta effetti antinfiammatori, autofagizzanti, antiossidanti e regolatori della biogenesi mitocondriale, migliorando la massa muscolare scheletrica, tutti questi effetti indipendentemente dalla riduzione del peso corporeo.
Inoltre, il muscolo scheletrico è il principale sito del metabolismo degli aminoacidi, con un ruolo essenziale nella sintesi proteica, nella struttura muscolare e nel mantenimento della funzione muscolare.
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Sarcopenia nell’obesità e nel diabete
Molti studi hanno dimostrato che semaglutide favorisce una significativa riduzione del peso, attribuita prevalentemente alla massa grassa, anche viscerale.
Il dimagrimento si associa ad un apparente impatto positivo sulla conservazione della massa e della forza muscolare.
Sappiamo che la massa muscolare si riduce progressivamente nella vita in rapporto all’età fino alla sarcopenia.
Anche l’obesità ed il diabete si associano spesso a sarcopenia ( cioè riduzione della massa muscolare ).
Per questo il controllo glicemico e la riduzione della massa grassa producono già di per se un effetto positivo sulla massa muscolare in contrasto alla sarcopenia.
Il semaglutide non sembra avere allo stato attuale delle conoscenze effetti diretti sul turnover osseo.
Il suo comportamento nei confronti della massa ossea è attualmente considerato ” neutro “.
Possibili ripercussioni negative muscolo scheletriche
Il semaglutide agisce prevalentemente sulla massa grassa ed anche sul grasso viscerali, ma un marcato dimagrimento od un uso eccessivo del farmaco possono ridurre anche la massa magra ed anche quella muscolare.
Per questo è sempre consigliato il mantenimento di un buon livello di esercizio fisico regolare mirato ed adattato ad età e condizioni generali.
Alcuni studi sembrano indicare a rischio di perdita significativa anche della massa magra e muscolare i dimagrimenti oltre il 40 % del peso corporeo totale.


Come avviene in altre situazioni mediche che inducono una marcata e rapida perdita di peso ( esempio la chirurgia bariatrica ) oltre alla massa grassa nei chili persi rientrano anche muscoli e massa ossea.
Questo potrebbe aumentare il rischio di cadute e di fratture da fragilità.
Peso e salute ossea sono come sappiamo collegati, infatti se diminuisce troppo il peso corporeo, le ossa sono sottoposte a un minore stimolo gravitazionale e questo potrebbe influenzare il processo di rinnovamento della massa ossea noto come turnover osseo.
Un eccessiva magrezza è considerata un fattore di rischio per osteoporosi.
Secondo la IOF ( International Osteoporosis Foundation ) un Indice di Massa Corporea (IMC o BMI) inferiore a 19 kg/m2, caratteristico del “sottopeso” è un fattore di rischio per l’osteoporosi.
Essere sottopeso può portare a livelli più bassi di estrogeni nelle ragazze e nelle donne, simili a quelli della menopausa, contribuendo allo sviluppo dell’osteoporosi e al maggior rischio di fratture da fragilità.
Possibili ripercussioni negative del semaglutide sull’osso
Secondo studi su animali semaglutide e tirzepatide hanno avuto un effetto neutro sulla massa ossea rispetto ai controlli e la maggior parte dei parametri di microarchitettura ossea erano anche simili.
Una migliore comprensione delle azioni di questi ormoni intestinali sull’omeostasi ossea nei pazienti con diabete potrebbe portare a nuove strategie per la prevenzione e il trattamento della fragilità scheletrica correlata al diabete.
Negli adulti con aumentato rischio di fratture, semaglutide una volta alla settimana non ha aumentato la formazione ossea in base al marcatore di formazione ossea P-PINP.
L’aumento osservato del riassorbimento osseo nel gruppo che assumeva semaglutide può essere spiegato dalla perdita di peso che lo accompagna.
Per cui un potenziale effetto negativo sulla densità ossea sarebbe da ricondursi indirettamente alla perdita di peso e per diminuzioni contenute potrebbe essere compensato da una adeguata attività fisica che dovrebbe sempre accompagnare la cura con questi farmaci.

Solo in caso di eccessivo dimagrimento con riduzione dell’ Indice di Massa Corporea sotto i 19 Kg/m2 potrebbe comportare un reale rischio di osteoporosi e di fratture da fragilità.
Per questo è consigliabile eseguire periodicamente un controllo DEXA ( MOC ) per monitorare le possibili variazioni di densità ossea in corso di terapia, come indicato anche in altre situazioni di dimagrimento significativo.