Da alcuni anni nell’armamentario terapeutico della Sindrome del Tunnel Carpale ci sono anche la Fitoterapia e le Onde d’Urto.
Si tratta di una indicazione abbastanza recente, riservata a medici esperti e tecnologie di ultima generazione, dopo un attenta diagnosi clinica e strumentale.
Le cause della Sindrome del Tunnel Carpale
Le cause della della compressione del nervo mediano al carpo sono diverse, spesso legate all’attività lavorativa ( dalle macchine vibranti al mouse del computer ), hobbistica ( da alcuni strumenti musicali al giardinaggio ) o sportiva ( in specie tennis, padel , bike e bowling ).
Altre volte si riscontra in situazioni favorenti un ristagno di liquidi localmente per malattie dismetaboliche o endocrine / ormonali come in menopausa o in gravidanza.
Inoltre risulta importante lo stretto rapporto con i tendini dei flessori che possono andare incontro facilmente a sovraccarico funzionale, infiammazione e aumento di volume delle sinovie con conseguente compressione del nervo mediano.
Infatti il nervo si trova a passare in questo tunnel delimitato da tre pareti ossee ( inferiore e laterali ) e la quarta, superiore costituita dallo spesso e resistente ligamento trasverso del carpo.
I sintomi della Sindrome del Tunnel Carpale
I sintomi sono dolore e formicolii alla mano e alle prime dita, che si accentuano tipicamente la notte.
E’ più frequente nella donna, specie dal lato dominante e spesso bilaterale.
Successivamente la sofferenza del nervo mediano può portare ad una paresi sensitivo – motoria con perdita di forza e sensibilità, con sensazione di goffaggine alla mano e conseguente frequente caduta di oggetti per il deficit funzionale.
Nei gradi estremi della malattia il dolore e le parestesie possono addirittura migliorare, paradossalmente, perché il nervo mediano funziona sempre meno.
Terapia della Sindrome del Tunnel Carpale
Nelle fasi iniziali della malattia la terapia si basa su accorgimenti pratici ove si riconosca un fattore causale, l’utilizzo di un tutore al polso almeno la notte e se possibile anche durante il giorno.
Successivamente in caso di peggioramento si rende necessario il trattamento con farmaci antiinfiammatori per via generale e di cortisoni iniettati localmente in prossimità del tunnel carpale ( infiltrazioni )
Questi farmaci però se ripetuti non sono privi di effetti collaterali locali e generali e di interferenze con altre sostanze.
I cortisonici in commercio sono considerati dalle normative sportive DOPING e quindi banditi per gli atleti.
Un alternativa vegetale al cortisone può essere rappresentata dal Ribes Nigrum assunto per via generale.
La terapia drenante nella Sindrome del Tunnel Carpale
Nella nostra esperienza in molti casi di lieve e media gravità di STC la terapia drenante con cure fitoterapiche può essere di grande aiuto.
Importante è che venga fatta un accurata visita medica, una perfetta valutazione del grado di gravità della patologia, in rapporto al possibile danno sul nervo mediano, e si comprenda quale sia la natura della compressione.
In molti casi in cui il danno sul nervo è modesto e la compressione sia legata ad una forte componente edematosa e di ristagno di liquidi, è possibile agire rapidamente con integratori a forte capacità drenante, di qualità, a dosaggio adeguato e con buona titolazione di principio attivo.
I principali principi attivi sono la bromelina, la boswellia, l’arpagofito procumbens, ma anche pilosella ed ortica.
Attenzione però, hanno tutti effetti diversi, alcuni si possono associare tra di loro ma con attenzione, possono interferire con altre terapie in corso.
E’ assolutamente da evitare il “fai da te” ed è sempre bene affidarsi a un medico esperto in fitoterapia.
La terapia della Sindrome del Tunnel Carpale con Onde d’Urto.
Da alcuni anni sono stati pubblicati lavori scientifici internazionali sull’efficacia della Terapia con Onde d’Urto nella Sindrome del Tunnel Carpale in fase lieve e moderata, che sono la maggior parte dei casi che si presentano negli ambulatori specialistici.
In questi studi si valuta anche la efficacia delle Onde d’Urto rispetto alle infiltrazioni cortisoniche, indubbiamente efficaci nel breve e medio periodo se pur con i problemi prima ricordati.
Tutti gli studi confermano la validità della terapia con Onde d’Urto, al pari delle infiltrazioni cortisoniche, anche a lungo termine, sottolineandone anche la sicurezza e la praticità rispetto al trattamento cruento iniettivo.
Sono necessarie poche sedute ambulatoriali con frequenza settimanale.
Non si ricorre ad uso di farmaci né anestetici, non presenta effetti collaterali di rilievo.
E’ indispensabile possedere particolari competenze in ambito ortopedico, esperienza con le Onde d’Urto ed avere a disposizione tecnologie evolute di ultima generazione, che noi possiamo assicurare.
Lavoriamo a Firenze e rimaniamo a disposizione con i soliti contatti.