Il SUP ( Standing Up Paddleboarding ) è uno sport d’acqua ricco di divertimento, fondamentalmente sicuro e adatto ai più anche se col rischio di qualche infortunio.
IL SUP rappresenta indubbiamente la novità delle ultime estati anche in Italia.
L’origine di questo sport in senso moderno è dell’inizio del secolo scorso davanti alle meravigliose spiagge delle Hawaii, forse allo scopo di permettere ai surfisti di risalire a largo contro le onde con maggiore facilità.
Stand o Standing Up Paddle
Col termine SUP come acronimo di ” Stand o Standing Up Paddle” si intende lo strumento principale di questo sport, cioè la tavola su cui navigare sull’acqua, che può essere quella marina o di lago e fiume o anche quella di un torrente di montagna.
La tavola inizialmente era solamente rigida, composta da resine, schiume, legno e fibre di diversi materiali, mentre più recentemente si trovano in commercio tavole gonfiabili meno costose e più pratiche da trasportare e riporre nei periodi di inutilizzo.
L’attrezzatura prevede anche una pagaia per la spinta in acqua, di diversi materiali, simile ma più lunga di quella tradizionalmente usata in canoa.
Stand o Standing Up Paddleboarding
Con lo stesso acronimo inglese SUP , ma questa volta per indicare ” Stand o Standing Up Paddleboarding ” si può anche indicare l’attività sportiva, con un termine di difficile traduzione in italiano, per cui comunemente la disciplina viene indicata anche da noi col termine SUP o SUP BOARDING.
Paddleboarder o più semplicemente pladder è invece il nome di chi pratica questo sport, senza un attuale traduzione del termine in italiano in una sola parola, come avvenne invece per ” surfista “.
I benefici effetti del SUP BOARDING
Gli effetti benefici sulla salute del SUP BOARDING sono molti da quelli psicologici per l’ambiente naturale e suggestivo in cui si pratica, a quelli più propriamente fisici come la valenza aerobica e l’attivazione di molti gruppi muscolari che comporta il dispendio di molte calorie, anche con un ritmo tranquillo di pagaia.
In particolare il SUP assicura con la sua stazione eretta su un piano instabile un buon allenamento della coordinazione e dell’equilibrio, attivando i controlli posturali del tronco, degli arti inferiori e del “core”.
L’utilizzo della pagaia alternativamente ai due lati assicura una buona attivazione della muscolatura delle spalle ed arti superiori, in specie bicipiti e tricipiti, oltre agli stabilizzatori del polso.
Chi può praticare il SUP BOARDING ?
Il SUP può essere praticato con le dovute cautele da molte persone di entrambi i generi e di un ampio ventaglio di età, ovviamente con adeguata agilità e preparazione fisica adeguata.
Infatti quelli che sono i benefici su apparato cardiocircolatorio, muscoli ed articolazioni in condizione di salute e di adeguata preparazione fisica, potrebbero diventare dei fattori di rischio per le stesse strutture in caso di età troppo avanzata o di scarsa agilità ed abitudine all’esercizio.
Gli infortuni più frequenti nel SUP
La letteratura scientifica si è occupata da anni della possibilità di andare incontro ad infortuni nella pratica del SUP.
Uno studio recente pubblicato dall’ Orthopaedic Journal of Sports Medicine da ricercatori di Colonia ha esaminato gli infortuni riportati da oltre 400 atleti ( in ugual rappresentazione uomini e donne di età media di 45 anni ) negli ultimi 12 mesi.
Il 20 % ( prevalentemente maschi ) aveva esperienza di competizioni sportive di SUP.
Il 17 % di loro riferiva di avere avuto problemi fisici legati alla pratica sportiva, che nel 50 % dei casi aveva comportato il ricorso alle cure di un medico e nel 20 % aveva obbligato ad assentarsi dal lavoro.
La durata della patologia era stata di giorni nel 25 % dei casi, di diverse settimane nel 43 % e di alcuni mesi nel 33 % dei casi.
La maggior parte delle patologie ( 70 % ) era riconducibile ad urto con la tavola, col terreno, con l’acqua o altro atleta, mentre le restanti erano in rapporto ad un sovraccarico funzionale durante l’attività, come può avvenire in tutti gli sport.
I distretti più colpiti dagli infortuni nel SUP
La distribuzione nel corpo degli infortuni riportati nella pratica del SUP riguarda tutti i distretti ma con frequenza molto diversa per la specificità della disciplina.
La maggior ricorrenza era stata alla spalla e all’arto superiore ( gomito, polso, mano ), minor invece l’interessamento dell’arto inferiore prevalentemente a carico del ginocchio e minore al piede.
La maggior parte delle patologie erano da sovraccarico ( non a caso alla spalla e principalmente alla cuffia dei rotatori ) , stiramenti muscolari e tendinei, distorsioni articolari, lesioni delle parti molli cutanee e sottocutanee.
Da notare la frequenza delle fratture ossee pari al 14 % dei casi totali infortunati, prevalentemente a carico del torace ( costali ) , polso e piede.
Conclusioni
Ritornando al nostro titolo ” SUP tra divertimento e qualche infortunio ” possiamo concludere che il SUP è uno sport benefico e divertente, da eseguire in condizioni di salute buone, con adeguata flessibilità articolare e una preparazione fisica di base.
Indispensabile seguire un corso per imparare la tecnica e le norme di sicurezza.
Gli infortuni descritti in letteratura sono piuttosto rari e prevalentemente non gravi, il rischio aumenta con l’aumentare dell’età del boarder, con l’acquisizione dell’esperienza ( in genere dopo 1-2 anni di pratica ) e nel corso di manifestazioni competitive specie in acque selvagge e nel SUP surfing.
Un fattore di rischio potenziale per gli infortuni evidenziato dallo studio citato è la mancanza di una adeguato riscaldamento prima di iniziare l’attività, accorgimento ancora più importante per chi si dedica al SUP in inverno.
La maggior parte degli infortuni riscontarti nella pratica del SUP sono comuni ad altre discipline sportive più classiche e risultano ben curabili con i mezzi a disposizione della Ortopedia Conservativa di cui ci occupiamo da anni.