Per i pazienti affetti dalla tenosinovite di De Quervain esistono diverse opzioni terapeutiche tra conferme e novità scientifiche.
Per sindrome o morbo di De Quervain si intende una tendinite acuta, subacuta o cronica del polso e mano che colpisce i tendini dei muscoli abduttore lungo ed estensore breve del pollice e la loro guaina sinoviale comune.
La funzione di questi muscoli è quella di mantenere il pollice in posizione estesa ed abdotta del pollice per aumentare l’apertura e l’appoggio della mano nel suo complesso.
Questa posizione si realizza ad esempio quando si tiene in collo un neonato con l’intento di sostenere in posizione fisiologica la testa del bambino.
Chi colpisce il morbo di De Quervain ?
Per quanto detto sopra è considerata la tendinite tipica delle mamme e delle nonne che accudiscono e allattano un bambino nei primi mesi di vita.
La patologia talvolta per le modificazioni ormonali che si realizzano può comparire già dalla gravidanza.
Ma la si riscontra anche in lavoratori che fanno uso ripetuto di strumenti o tecnologie come forbici o computer o strumenti musicali.
Recentemente è una patologia riscontrabile anche nei giovani per un uso eccessivo di smartphone.
Quali alterazioni sono alla base della malattia ?
L’infiammazione e l’edema della guaina tendinea e dei tendini stessi determina un restringimento e una difficoltà allo scorrimento ripetuto proprio in prossimità della stiloide radiale, una sporgenza ossea del polso che non permette più lo scorrimento dei tendini senza una frizione dolorosa.
Si configura quindi una tenosinovite stenosante simile a quella del dito a scatto della mano.
La cura della tenosinovite di De Quervain: le conferme
Al momento tra le molte opzioni terapeutiche proposte i dati di efficacia di ciascuna sono limitati e non esistono linee guida definitive per la gestione.
Il trattamento iniziale si basa sul riposo funzionale, l’utilizzo di tutori del pollice e antinfiammatori locali e generali, ghiaccio locale.
La maggior parte degli studi ed anche la nostra esperienza confermano l’efficacia delle infiltrazioni cortisoniche con buon controllo del dolore purtroppo limitato nel tempo e qualche rischio per la salute dei tendini interessati.
In alcuni casi resistenti alla terapia conservativa si può ricorrere all’intervento chirurgico che consiste nell’apertura della guaina per favorire lo scorrimento dei tendini in modo corretto.
Si tratta di una operazione solitamente di tipo risolutivo ma spesso sono richiesti lunghi tempi di attesa prima di giungere all’operazione.
L’alternativa moderna delle Onde d’Urto Focali
Nell’ambito degli approcci conservativi un ruolo importante può essere attribuito alle Onde d’Urto Focali ( ESWT ) che rappresentano oggi il rimedio più efficace nelle patologie tendinee nelle diverse fasi da quelle infiammatorie iniziali a quelle degenerative croniche.
Classicamente nella tenosinovite si sono utilizzate altre terapie fisiche dal laser alla termoterapia endogena con discreti risultati in associazione ad altri trattamenti.
La differenza sostanziale delle ESWT rispetto alle altre è rappresentata dal maggior impatto sulla modificazione tissutale oltre che sui sintomi e dal minor numero di applicazioni necessarie al raggiungimento del risultato.
I meccanismi di stimolazione rigenerativa tissutale e di neovascolarizzazione tipici delle Onde d’Urto le rendono di prima scelta dove possibile nel trattamento fisioterapico del morbo di De Quervain.
Il De Quervain nelle neomamme che allattano al seno
Il dolore ed il gonfiore al polso da tenosinovite nelle neomamme che allattano il loro bambino rappresenta un caso di frequente riscontro e di particolare attenzione per la situazione particolare che vive la paziente in quel momento.
Noi utilizziamo un protocollo diversificato che si basa su modificazioni del comportamento e terapie che tengano conto dello scarso tempo a disposizione per le cure e il condizionamento delle terapie per l’allattamento al seno spesso ancora in atto.
Anche in questo contesto le Onde d’Urto per l’alta efficacia, l’assenza di interferenza con l’allattamento e il minimo impegno richiesto rappresentano nella nostra esperienza un pilastro della cura.