La tubercolosi ( Tbc ) ha rappresentato in un passato recente una delle malattie più frequenti nei reparti di ortopedia per le gravi complicanze a carico del sistema muscoloscheletrico.
La tubercolosi è una malattia infettiva e contagiosa causata da un batterio, il Mycobacterium tuberculosis, chiamato Bacillo di Koch ( dal nome del medico tedesco che lo scoprì nel 1882 ).
La Tbc si chiamava anche ” tisi ” ( per le ” cavità ” polmonari ) o ” mal sottile “.
Nella maggior parte dei casi interessa i polmoni ma anche altre parti del corpo e se non curata adeguatamente la Tbc può portare al decesso.
La storia della tubercolosi
Le epidemie di Tbc hanno accompagnato la storia dell’uomo dall’era neolitica fino alla seconda guerra mondiale, almeno per i paesi più sviluppati.
Poi grazie alla scoperta degli antibiotici ( dalla streptomicina in poi ) , alla diffusione delle vaccinazioni e al miglioramento delle condizioni sociosanitarie della popolazione si è avuto il cambiamento.
Nel mondo occidentale si era avuta addirittura la illusione che la malattia fosse stata sconfitta, assistendo solo a casi sporadici ed isolati di importazione.
Ma negli ultimi decenni del secolo scorso i casi sono ripresi a crescere anche in Europa sia per la diffusione dell’ AIDS, il maggiore ingresso di soggetti da aree endemiche e il sorgere di ceppi nuovi resistenti ai farmaci fin allora utilizzati.
Nel nostro paese vengono segnalati annualmente circa 2500 nuovi casi di Tbc la maggior parte in soggetti non nati in Italia.
La Tbc oggi
Oggi la la Tbc è presente in tutte le parti del mondo ma la maggior parte dei casi si verifica in 30 paesi ad alta incidenza.
Sono soprattutto nel Sud Est Asiatico (in particolare India e Cina) e nel Pacifico Occidentale (62% dei nuovi casi) e in Africa (25% dei nuovi casi).
Purtroppo la Tbc rappresenta ancora una delle 10 principali cause di morte nel mondo.
Nel 2017 dieci milioni di persone nel mondo si sono ammalate di tubercolosi ( ma negli Stati Uniti i casi segnalati sono stati meno di 10.000 ) e la malattia ha portato al decesso 1,6 milioni di persone.
In Italia i sanatori, strutture sanitarie di ricovero dedicate alla Tbc, furono chiusi definitivamente alla fine degli anni settanta.
Come si trasmette la tubercolosi
La Tbc si trasmette per via aerea attraverso le secrezioni respiratorie emesse nell’aria da un individuo contagioso, per esempio tramite saliva, starnuto o colpo di tosse.
Le persone nelle vicinanze possono inspirare i batteri e infettarsi, anche se la trasmissione del bacillo non è facilissima.
Attraverso le vie aeree i batteri raggiungono e si depositano nei polmoni dove cominciano a crescere e moltiplicarsi.
Da lì in alcuni casi i batteri possono diffondersi attraverso il sangue ad altre parti del corpo.
Non tutte le persone che si infettano sviluppano la malattia infatti il sistema immunitario può far fronte all’infezione e il batterio può rimanere quiescente per anni.
Questa condizione si chiama infezione tubercolare latente e ne è affetta circa un quarto della popolazione mondiale.
Le persone con infezione tubercolare latente non hanno sintomi e non sono fortunatamente contagiose o esserlo solo verso soggetti fragili.
Addirittura molte persone non svilupperanno mai la malattia, altre invece possono ammalarsi anni dopo, magari in occasione di altre malattie o modifiche importanti delle condizioni socioeconomiche e nutrizionali che debilitano l’organismo.
Appositi test diagnostici che saranno prescritti dal medico possono evidenziare il bacillo di Koch anche in soggetti con infezione latente.
I sintomi della Tbc polmonare
I sintomi della Tbc polmonare sono tosse ( che dura più di 3 settimane ), dolore toracico, febbre e sudorazioni notturne.
Nel tempo la tosse può essere accompagnata da presenza di sangue nell’espettorato.
Altri sintomi includono stanchezza e debolezza, perdita di peso.
I sintomi della Tbc polmonare possono essere lievi per mesi e questo può portare ad un ritardo nella diagnosi e alla trasmissione dell’infezione.
Tubercolosi oggi in Ortopedia seconda parte LINK
Take home message
La tubercolosi ossea è più rischiosa nei paesi in via di sviluppo o per le persone che vivono con l’AIDS o altre malattie gravi che riducono le difese immunitarie.
La tubercolosi torna ad essere la principale minaccia infettiva mortale, superando il COVID-19 : a lanciare l’allarme è l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sulla base dei dati del nuovo rapporto sulla tubercolosi.
Anche se il rischio di tubercolosi è basso nei paesi sviluppati, la tubercolosi ossea è ancora qualcosa a cui prestare attenzione.
Il fatto che oggi nei paesi più sviluppati la Tbc sia una malattia rara rende più difficile pensarci, sospettarla e fare diagnosi.
E’ fondamentale conoscere e ricordare i sintomi precoci della Tbc ossea per una cura efficace e un decorso meno invalidante.
Può colpire a tutte le età bambini ed adolescenti compresi.
Quando questa malattia viene diagnosticata, può essere trattata con terapia medica prolungata nel tempo e comporta importanti rinunce e sacrifici.
Si tratta di una terapia medica molto impegnativa e lunga con più antibiotici contemporanei che necessita di numerosi controlli da parte dei medici curanti.
Nei casi più gravi, specie con localizzazioni extrapolmonari ( EPTB ) i farmaci possono essere utilizzati in aggiunta all’intervento chirurgico.