L’efficacia delle infiltrazioni con PRP (Plasma Ricco di Piastrine) nell’ artrosi del ginocchio rimane argomento attualissimo e dibattuto.
Anche noi seguiamo con interesse quanto evidenziato dalla ricerca pur avendo maturato anche una esperienza clinica personale piuttosto positiva, nel breve e medio periodo, specie in alcune specifiche patologie.
Nessuno mette in dubbio la sicurezza del trattamento con PRP e la quasi totale mancanza di controindicazioni, rimanendo confermata la maggior efficacia in persone più giovani e con emocromo normale in specie riguardo alle piastrine.
Inoltre il trattamento è ambulatoriale e risulta non doloroso.
JAMA Kim Bennell et al. Melbourne Vittoria Australia
Un recente e ben fatto studio ( tecnicamente definito “studio in cieco randomizzato e controllato con placebo” ) pubblicato su JAMA del novembre scorso purtroppo riduce fortemente gli entusiasmi per questo tipo di approccio alla gonartrosi, sia sotto il profilo sintomatico che della progressione strutturale della malattia.
Il Professor Kim L. Bennell, PhD, dell’Università di Melbourne, a Victoria, in Australia, ha studiato l’effetto del PRP in 288 pazienti di età media di circa 62 anni e di entrambi i generi, affetti da artrosi del ginocchio sintomatica di grado da lieve a moderato alle radiografie.
La metà circa dei pazienti venivano curati con tre iniezioni intrarticolare settimanali di PRP al ginocchio, mentre l’altra metà veniva sottoposta a loro insaputa a trattamento “placebo” con iniezioni idrosaline del tutto simili alle altre.
Veniva poi valutato a distanza di un anno sia il dolore, sintomo principale della gonartrosi, che l’evoluzione della cartilagine articolare con studio alla risonanza magnetica nucleare, in entrambi i gruppi.
Purtroppo i risultati portano alla conclusione di non differenze statisticamente significative, sia sotto il profilo soggettivo del sintomo dolore, sia sotto l’aspetto oggettivo del beneficio sulla cartilagine articolare del compartimento mediale del ginocchio.
I ricercatori precisano anche a conclusione : “Poiché i preparati PRP sono altamente variabili, non possiamo necessariamente generalizzare i nostri risultati a tutti i preparati PRP”.
Il PRP è indicato anche nella Sindrome della Bandelletta Iliotibiale LINK
Eterogeneità dei preparati di PRP
Una tematica particolarmente controversa riguarda la sua formulazione: sono disponibili diversi metodi di preparazione del PRP con composizione e caratteristiche eterogenee, e poco si sa sul tipo di concentrato più adatto per ogni indicazione clinica.
La presenza di leucociti è uno degli aspetti più dibattuti per quanto riguarda l’efficacia del PRP, ed è considerato come una delle principali discriminanti per distinguere i diversi prodotti.
Inoltre specificano gli scienziati di Melbourne che “In linea con l’assistenza centrata sulla persona, le attuali prove, i rischi e i costi dei vari vari trattamenti previsti per la gonartrosi, incluso il PRP, dovrebbero essere illustrati in modo che il paziente possa prendere una decisione informata sulla loro gestione, anche in considerazioni di tutti i tipi di intervento terapeutico disponibili”.
La nostra esperienza con PRP nella artrosi del ginocchio
E con questo concordiamo pienamente, in linea anche con la nostra esperienza.
Per questo solitamente ricorriamo, in modo condiviso col paziente, nella gonartrosi sintomatica di grado lieve e moderato, all’uso prioritario dell’acido ialuronico ( I A ) nelle variegate preparazioni disponibili sul mercato.
Non esitare a contattarci per ogni chiarimento o per fissare un appuntamento